Wednesday, September 23, 2009

L'India: abbiamo trovato l'acqua sulla Luna

«C’è vita sulla Luna?». «Poca, e solo il sabato sera». Questa battuta scema mi è tornata in mente leggendo  un articolo del Times of India secondo cui siamo alla vigilia di una rivelazione importante: il satellite indiano Chandrayaan-1 (che si chiama così perché Chandra significa Luna) avrebbe scoperto l’esistenza di acqua sulla Luna. Il condizionale è d’obbligo fino a domani, quando la Nasa convocherà nel suo quartier generale di Washington una conferenza stampa per un «annuncio rilevante» sul progetto Moon Mineralogy Mapper, la cui strumentazione era appunto collocata sul satellite indiano. Ma la notizia sta ormai facendo il giro del mondo.

Il Times of India aggiunge che i dati e le 70mila fotografie scattate dal Chandrayaan-1 (ora “defunto” ) saranno la base per le ricerche di esplorazione lunare del Chandrayaan-2, che sarà pronto nel 2012. Intanto, ieri dalla base indiana di Sriharikot sono stai lanciati contemporaneamente il satellite indiano Oceansat-2 e altri 6 nanosatelliti europei.

Nell’induismo antico Chandra,  la Luna,  era una divinità collegata al nettare degli Dei (l’amrita) e al ciclo della vita e della morte, con i relativi culti. Oggi, Chandra è un oggetto di studio dell’ISRO, l’Indian Space Research Organisation, che ha ambiziosi programmi spaziali in collaborazione con Usa e Russia.  Per me, da sempre amante della fantascienza, lo «spazio, ultima frontiera» (chi riconosce la citazione?) è cosa di grande fascino. Ma oggi preferisco salutarvi, cari lettori,  con un’ “altra” Luna, quella degli antichi versi di Yogeshvara: «Sorbisce dalla scodella del cielo/guizzando la mobile lingua del lampo/il grande gattto nuvola, ora/tiepido latte di luna».

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